Identità di professione
“Formano oggetto della professione di biologo […] la valutazione dei bisogni nutritivi ed energetici dell’uomo, degli animali e delle piante”
Così recita l’articolo 3 dell’Ordinamento dei Biologi (DPR 396/67). Ecco quindi che la professione del Biologo Nutrizionista viene inquadrata a livello normativo, dandoci la possibilità di elaborare diete a soggetti sani e/o malati, previo accertamento e diagnosi da parte del medico specialista.
Il titolo di “Biologo Nutrizionista” viene rilasciato a chi è stato ammesso e ha superato con successo l’esame di Stato per la professione di Biologo. Per poter esercitare, inoltre, è obbligatoria l’iscrizione all’Albo professionale dei biologi nella Sezione A, alla quale si accede avendo in mano un titolo di laurea specialistica (4 anni ciclo unico per il vecchio ordinamento o 3+2 per quello nuovo).
Quale laurea specialistica?
L’Ordine dei Biologi non ha una vera e propria divisione in Settori come accade invece per altri Albi professionali come quello degli ingegneri, in cui c’è il settore civile, ambientale, industriale…etc. Questo consente al biologo di poter spaziare all’interno di un’ampia gamma di prestazioni professionali stabilite dalla legge, prestazioni che possono paradossalmente andare al di là della sua preparazione specifica. Ecco quindi che per colmare questo vuoto si deve far riferimento al Codice Deontologico del Biologo, il quale pone l’obbligo di acquisire una preparazione mirata per il Settore in cui si vuole operare.
“Il Biologo deve conformare la sua attività al principio di professionalità specifica, qualunque sia la forma che regola l’incarico professionale.” (Art.2 codice deontologico della professione di biologo)
Viene da sé, allora, che mentre l’iscrizione all’Ordine Nazionale dei Biologi conferisce il titolo giuridico per svolgere la professione, il possesso della Specializzazione in Scienze dell’alimentazione, di master e di attestati di corsi di formazione sono i titoli culturali e formativi che permettono di svolgere la professione con maggior competenza e specificità.
Perché annoiarvi con questi dettagli sul mio lavoro?
In primis perché, essendo il rapporto professionista/paziente basato sulla fiducia soprattutto da parte di quest’ultimo, noi professionisti dobbiamo saperla rispettare avendo una preparazione accademica adeguata al ruolo che ricopriamo. Dall’altra parte, la persona che deve rivolgersi a un professionista deve essere a conoscenza di questi aspetti per poter scegliere con cognizione di causa la figura più adatta alle proprie esigenze. Dal mio canto, invece, cerco di tutelare la mia professionalità da chi esercita abusivamente o da chi lavora in modo scorretto rovinando oltretutto il buon nome della categoria.
Il mio consiglio è generale e vale per il mio lavoro come per qualunque altro: informatevi, leggete il curriculum o andate a cercare il percorso di studi del professionista a cui vi state rivolgendo per poter avere la certezza che sia la persona competente che più fa al caso vostro.
Cosa NON può fare un biologo nutrizionista?
- effettuare diagnosi;
- prescrivere o consigliare terapie;
- prescrivere o consigliare farmaci;
- prescrivere o consigliare analisi cliniche;
Per questo c’è il vostro medico. In caso di patologia il nutrizionista interviene in un secondo momento.
- elaborare diete on-line;
- eseguire esami diagnostici nello studio professionale;
- vendere prodotti (alimenti, sostitutivi di pasti, integratori, prodotti fitoterapici…);
- utilizzare apparecchiature invasive;
- utilizzare denominazioni professionali improprie
Cosa può fare il Biologo Nutrizionista?
A livello ambulatoriale, il biologo nutrizionista può elaborare piani alimentari per il singolo soggetto, sano o con patologia accertata, e consigliare integratori alimentari nel caso in cui si ritenga che la dieta non sia sufficiente a soddisfare i fabbisogni energetici e nutrizionali del soggetto. Inoltre, al fine di valutare la composizione corporea della persona, il biologo nutrizionista può usare metodiche non invasive quali il bioimpedenziometro e/o il plicometro in aggiunta alla bilancia, allo statimetro e al metro da sarta per la valutazione antropometrica.
Al di fuori del contesto ambulatoriale, il biologo nutrizionista può:
- stilare diete per particolari e accertate condizioni patologiche negli ospedali;
- organizzare piani dietetici, verificare e controllare la qualità nutrizionale dei pasti forniti dai servizi per la ristorazione collettiva (mense aziendali, gruppi sportivi etc.);
- progettare e attuare programmi di educazione alimentare al fine di diffondere la conoscenza sui corretti stili di vita;
- collaborare alle procedure di accreditamento e di sorveglianza di laboratori e strutture sanitarie, per quanto riguarda la preparazione, conservazione e distribuzione degli alimenti;
- supervisionare ed effettuare controlli di qualità degli alimenti;
- collaborare a programmi di formazione e di assistenza sul piano delle disponibilità alimentari e della nutrizione in aree depresse e in situazioni di emergenza.